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HISTORIA TINCTORIA

L’Uomo e i Colori LA CIVILTA’ DEI COLORI   La storia dei colori, ricchissima e sorprendente, racconta il percorso evolutivo dell’uomo intrecciando arte, politica, religione, psicologia e sociologia. I colori come lingua originaria dell’umanità da sempre influenzano le mentalità e gli usi delle società. L’uomo utilizzava tutto ciò che in natura era colorato: il succo dei frutti, il sangue degli animali, insieme ad ossidi di metallo ed in particolare quelli di ferro, reperibili ovunque. L’antica tradizione e l’ affascinante mondo dei colori naturali è animato dalle piante tintorie che erano utilizzate per colorare stoffe e filati, per le opere pittoriche e per la coloritura del legno e dei pellami.
The Dyeing Natural Agents LE MATERIE TINTORIE NATURALI Enim excepteur ut eiusmod, officia ad dolor in ullamco in veniam excepteur dolor officia dolore proident. Qui eu sed in velit, commodo excepteur. Reprehenderit nostrud quis cupidatat aliqua eu deserunt, reprehenderit occaecat fugiat aliquip incididunt.
The culture of the colours
The Colours L’arte di usare i colori naturali raggiunse il suo culmine nel XV secolo, accompagnata dal progresso culturale e dalla grande disponibilità di nuovi pigmenti provenienti dalla scoperta del Nuovo Mondo. In questo periodo Venezia commerciava con il mondo arabo già dal IX secolo e nel suo porto sbarcavano i migliori pigmenti esotici provenienti dall’Oriente come la curcuma, il cartamo, il sangue di drago, l’aloe, il lapislazzulo, ecc. Non a caso a Venezia nacquero i migliori coloristi, Giovanni Bellini, Tiziano e il Giorgione, che usavano una vasta gamma di colori insolitamente vasta, dalle tinte ardite e luminose. Molti pittori venivano a rifornirsi in questi mercati, Leonardo da Vinci utilizzava un bel colore giallo fatto con lo zafferano e insieme al verde rame otteneva un ottimo color d’erba. Molte furono le materie prime tintorie che arricchirono la gamma di quelle già utilizzate nel Vecchio Mondo e, in qualche caso, sostituirono quasi completamente le materie locali. E’ ciò che accadde per l’indaco, fino ad allora ricavato dalla nostra Isatis tinctoria (guado) e in seguito dalla specie importata Indigofera tinctoria (indaco). Nel 1859, l’inglese Perkin scoprì, per caso, un colore lavanda, derivato dell’anilina, la malvina, e questo fu il primo dei colori sintetici che in seguito ebbe una enorme diffusione. Alla fine del 1800 già molti coloranti naturali erano stati sostituiti da prodotti sintetici.

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LE MATERIE

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L’Uomo e i Colori LA CIVILTA’ DEI COLORI   La storia dei colori, ricchissima e sorprendente, racconta il percorso evolutivo dell’uomo intrecciando arte, politica, religione, psicologia e sociologia. I colori come lingua originaria dell’umanità da sempre influenzano le mentalità e gli usi delle società. L’uomo utilizzava tutto ciò che in natura era colorato: il succo dei frutti, il sangue degli animali, insieme ad ossidi di metallo ed in particolare quelli di ferro, reperibili ovunque. L’antica tradizione e l’ affascinante mondo dei colori naturali è animato dalle piante tintorie che erano utilizzate per colorare stoffe e filati, per le opere pittoriche e per la coloritura del legno e dei pellami.

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The Colours L’arte di usare i colori naturali raggiunse il suo culmine nel XV secolo, accompagnata dal progresso culturale e dalla grande disponibilità di nuovi pigmenti provenienti dalla scoperta del Nuovo Mondo. In questo periodo Venezia commerciava con il mondo arabo già dal IX secolo e nel suo porto sbarcavano i migliori pigmenti esotici provenienti dall’Oriente come la curcuma, il cartamo, il sangue di drago, l’aloe, il lapislazzulo, ecc. Non a caso a Venezia nacquero i migliori coloristi, Giovanni Bellini, Tiziano e il Giorgione, che usavano una vasta gamma di colori insolitamente vasta, dalle tinte ardite e luminose. Molti pittori venivano a rifornirsi in questi mercati, Leonardo da Vinci utilizzava un bel colore giallo fatto con lo zafferano e insieme al verde rame otteneva un ottimo color d’erba. Molte furono le materie prime tintorie che arricchirono la gamma di quelle già utilizzate nel Vecchio Mondo e, in qualche caso, sostituirono quasi completamente le materie locali. E’ ciò che accadde per l’indaco, fino ad allora ricavato dalla nostra Isatis tinctoria (guado) e in seguito dalla specie importata Indigofera tinctoria (indaco). Nel 1859, l’inglese Perkin scoprì, per caso, un colore lavanda, derivato dell’anilina, la malvina, e questo fu il primo dei colori sintetici che in seguito ebbe una enorme diffusione. Alla fine del 1800 già molti coloranti naturali erano stati sostituiti da prodotti sintetici.

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The Dyeing Natural Agents LE MATERIE TINTORIE NATURALI Enim excepteur ut eiusmod, officia ad dolor in ullamco in veniam excepteur dolor officia dolore proident. Qui eu sed in velit, commodo excepteur. Reprehenderit nostrud quis cupidatat aliqua eu deserunt, reprehenderit occaecat fugiat aliquip incididunt.
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